L'amore impossibile di Landrino e Ildegarda

Landrino era un valoroso principe guerriero che aveva sposato la causa ghibellina, fedele all’imperatore e in contrasto col papato. Un giorno, mentre attraversava un folto bosco di carpini ai margini delle sue terre, si imbatté in una bellissima fanciulla che – spaventata a morte dalla sua apparizione improvvisa – lasciò cadere i fiori che stava raccogliendo e si rifugiò in una grotta. Landrino la inseguì, ed entrato nell’antro la riconobbe: era Ildegarda, castellana di Mirabello, la figlia di un re guelfo suo rivale, della quale era segretamente innamorato. Dopo qualche istante di esitazione, i due giovani si scambiarono un bacio esitante.

La coppia iniziò una frequentazione segreta, di nascosto dalle rispettive famiglie che mai avrebbero approvato la loro unione. Ma un giorno il padre di Ildegarda promise la mano della ragazza a un nobile della sua stessa fazione politica. Poco prima delle nozze, Landrino rapì la sua bella e la portò nel suo castello. Ma il padre della giovane e il fidanzato posero sotto assedio la rocca. Dopo una disperata difesa, tentando di forzare il blocco nemico, Landrino cadde vinto dal numero degli avversari. Dalle mura merlate Ildegarda assistette impotente alla scena e urlò tutta la sua disperazione: scese dagli spalti e sparse lacrime e fiori sul cadavere dell’amato. Poi, sopraffatta dal dolore, morì a sua volta. Sulla tomba dei due giovani le famiglie rivali si riconciliano.

Sedico S.M. Maddalena - foto di Landris www.belludolomiti.it

A Landris, centro del bellunese che ha preso il suo nome dal principe innamorato, esiste ancora oggi la fontana della pace, che mostra gli stemmi accoppiati delle due casate sopra due bocche di leone. Poco discosto, in cima a un colle, separato dal bosco da una verde radura, sorge il castello di Landrino, una costruzione in stile gotico, in pietra viva, con merlature a coda di rondine, circondata da larici e betulle.

Ma a Landris vi sono tutti i luoghi che raccontano dell’amore tra i due giovani: il bosco, la grotta del loro primo incontro, il luogo dove i due amanti erano soliti incontrarsi e dove vi era la “poltrona di Landrino”, su cui stava scritto: “Lungi dal fasto e da molesta cura qui siede il saggio a contemplar natura”. Esiste anche l’ara dove i due giovani si giurarono fedeltà eterna. Si dice che un tempo all’entrata del bosco vi fosse una iscrizione: “Or giunto sei al castello di Landrino, qui da valoroso morì - sulla tomba dell'eroe la fedele Ildegarda sparse lacrime e fiori, poco dopo essa uscì di vita”.

Per informazioni:
IAT Belluno - tel. +39 0437 940083
www.infodolomiti.it

 

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