In un tempo antichissimo il nobile Thor, il dio dei Geti, scelse come sua dimora il complesso di campanili, torri e guglie che racchiude una vallata dove scorre il rio Talagona e alle cui pendici sorge il paese di Domegge, fondato dai romani col nome di Duo Milia. Insieme ai suoi uomini, era alla ricerca della terra del sole e giunto fra le dolomiti restò ammaliato dalla loro bellezza. In breve tempo la sua dimora prese la forma di una maestosa muraglia rocciosa.

Non soddisfatto, il nobile ordinò la costruzione di una torre che superasse tutte quelle circostanti ma suo padre Odino, il signore del tuono, offeso dalla superbia del figlio lanciò un incantesimo sul lago Cadin. Quando Thor si avvicinò al lago per dissetarsi, si accorse che la sua immagine, riflessa dalle acque chiare, restava come viva, impigliata sul fondo. In quel momento la terra cominciò a tremare, le torri del castello crollarono e seppellirono Thor sotto le rocce, condannandolo a rimanere sotto la montagna fino a quando uno dei suoi discendenti non si fosse specchiato con animo puro nelle acque del lago Cadin.

Alcuni secoli dopo un vecchio pastore di nome Vedorcia, conosciuto e amato per la sua umiltà, si avvicinò al lago e vide riflessi nell'acqua i maestosi spalti rocciosi e la grande torre del castello di Thor. In quel momento perse la sua immagine, e con essa la vita. Ma gli spiriti delle montagne ne trasportarono il corpo su una cima, che ancora oggi si chiama Vedorcia, accanto a un'altra vetta, chiamata Thor.

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