Forte Tre Sassi - Cima Sief - Col di Lana

Area di riferimento: Dolomiti e area di Belluno Partenza: Cortina d'Ampezzo (BL), Forte Tre Sassi Arrivo: Livinallongo del Col di Lana (BL), Col di Lana Tipologia: A piedi Difficoltà: Semplice / Principianti Fondo stradale: Sentiero Dislivello: 540 m Quota massima: 2.452 m.s.l.m. Tempo di percorrenza: 6 ore Periodo consigliato: Giugno - settembre
http://www.ecomuseograndeguerra.it

La traversata permette, partendo dal Forte Tre Sassi, di raggiungere in successione la cima del Monte Sief e quella del Col di Lana. Entrambe le cime sono state scenari di importanti eventi bellici durante la prima guerra mondiale sul fronte dolomitico. L’escursione offre un completo giro d’orizzonte su magnifiche vedute panoramiche. Dopo le vicine pareti del Lagazuoi e del Sass de Stria, infatti, compaiono successivamente il Gruppo del Fanis, l’altopiano del Pralongià, l’alta Val Cordevole, le Conturines, il Sass de Putia, la Gardenazza, il Sella, la Marmolada, il Civetta, il Monte Pore ed il Gruppo Croda da Lago-Cernera.
Dal Forte Tre Sassi (m 2168), ora trasformato in Museo della Grande Guerra, si segue il sentiero n. 23 che passa nei pressi del Lago Valparola e poi scende per le Laste (m 2013) fra il Sass de Stria e la Montagna di Castello. Si può a questo punto osservare l’interessante trinceramento austroungarico Edelweiss. Quindi si risale per i prati di Gerda, fino a giungere a quota m 2.262, in corrispondenza del crinale della Sella del Sief, poco sotto il caratteristico promontorio roccioso denominato Piccolo Settsass o Sasso Richthofen, in omaggio al nome del primo speleologo che, dagli studi di questa zona, ebbe l’intuizione del singolare processo di formazione delle Dolomiti. Sotto il sentiero è visibile il laghetto di Gerda con postazioni austroungariche della Wasserwache. Dalla Sella del Sief si stacca il sentiero n. 21 che scende lungo il crinale al Passo Sief (m 2.209) per poi salire alla Cima Sief (m 2.424). Da qui si scende sempre per il sentiero n. 21 che, con alcuni passaggi attrezzati prosegue lungo la rocciosa cresta poco sotto il crinale, verso il Dente del Sief. Nella zona sono presenti molti resti di opere belliche. Si scende quindi verso l’insellatura di quota m 2.383 (un’incisione profonda aperta dalla mina austriaca del 21 ottobre 1917), poi si risale alla vetta del Col di Lana, la cui cima fu fatta saltare dagli italiani nella notte tra il 17 e il 18 aprile 1916, trasformando completamente il paesaggio.

Fonte: ecomuseograndeguerra.it

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