Forte Pian dell'Antro

Area di riferimento: Dolomiti e area di Belluno Partenza: Valle di Cadore (BL), Venas di Cadore, presso case Giau Arrivo: Valle di Cadore (BL), Forte Pian dell'Antro Tipologia: A piedi, In bicicletta, In auto / moto Difficoltà: Semplice / Principianti Fondo stradale: Asfalto Dislivello: 150 m Quota massima: 1.050 m.s.l.m. Tempo di percorrenza: 1,5 ore, 7 km Periodo consigliato: Tutto l'anno
http://www.ecomuseograndeguerra.it

Con una facile passeggiata si possono visitare i ruderi del forte corazzato, costruito dal Genio militare italiano tra il 1911 e il 1914, nei pressi di Suppiane, a Venas di Cadore, per interdire le provenienze nemiche dalla Valle del Boite e da Forcella Cibiana. Il forte costituiva l'"opera bassa" alla chiusa di Venas, concepita per agire in sinergia con l'"opera alta" di Monte Rite e con la "tagliata" costruita sulla rotabile sottostante. Esso è raggiungibile tramite una strada di servizio che si stacca dall'arteria militare Suppiane-Col S. Anna ed è formato da un complesso articolato di costruzioni collegate tra loro da una rete di gallerie, postazioni e camminamenti protetti. La facciata della caserma, lunga 60 metri e larga 10, con prospiciente grande piazzale, è a due piani ed è collegata sulla destra, tramite corridoio, alla lunga galleria dotata di rotaia che dal deposito e dal laboratorio per la preparazione delle cariche di lancio conduceva alla batteria. Gli accessi alla polveriera erano sul fianco destro, da dove un'ulteriore galleria di 20 metri portava al deposito munizioni e poi con altri 13 metri ai quattro depositi di balistite, tutti scavati nella viva roccia. La struttura perimetrale dell'edificio appare ancor oggi molto rifinita, tanto da costituire uno dei migliori esempi di architettura militare in Cadore: essa è in muratura di pietrame e malta, con sassi esterni lavorati a scalpello e sagomati nei fori delle porte e finestre e con cornicioni marcapiani a vari livelli. Ma il cuore del forte è costituito dalla batteria corazzata, a forma di "U" rovesciata, lunga m 56 e larga da un minimo di 15 ad un massimo di 20, con fronte principale diritta e rivolta verso nord-ovest (M. Pelmo e Borca).
A sud della batteria, a strapiombo sulla valle del Boite, proprio sopra la tagliata, sbucavano le tre cannoniere della postazione per artiglieria in caverna voluta per controllare la strada in direzione di Cortina. Il forte era dotato di elevatore per proiettili, acquedotto, lavatoio, sala di trasformazione e cabina elettrica di comando, sala generatori, infermeria ed ambulatorio, oltre che naturalmente di magazzini e servizi igienici. Tutto un complesso sistema di difese complementari, sviluppato attorno al forte tramite muri, trincee e camminamenti coperti, assicurava la sicurezza dell'impianto da possibili colpi di mano nemici. Allo scoppio della Grande Guerra il forte era dotato di 4 cannoni da 149 A, da 2 cannoni da 75 A, da 2 mitragliatrici Gardner mod. 1886 e da 4 mitragliatrici Perino mod. 1906.
Nell'impianto risiedeva il Comando e l'11a cp del I Gruppo del 7° Regg. Artiglieria da Fortezza, con circa 250 uomini. L'andamento del conflitto e lo stabilizzarsi della linea del fronte relegò il forte a funzioni meramente sussidiarie, venendo a poco a poco depauperato di uomini, mezzi e dotazioni. Dopo Caporetto i nostri soldati in ritirata danneggiarono solo parzialmente le cupole del forte e fecero saltare la strada nei pressi della chiusa, lasciando poi agli austriaci, nell'ottobre 1918, il compito di completare l'opera di distruzione.
Seguendo sempre la strada militare che da Venas serve il Forte di Pian dell'Antro, si può proseguire fino a Col S. Anna, Col Vidà, Col Pecolines e Col Maò, ritrovando varie postazioni sussidiarie, nonché la grande caserma presso i Fienili S. Anna.

Fonte: ecomuseograndeguerra.it

 

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