Giannino Ancillotto, eroe dell'aria, e la sua città

Area di riferimento: Grappa, Tomba, Montello, area di Treviso e Piave Partenza: Marcon (VE), Campo di Volo Arrivo: San Dona' di Piave (VE), Museo della Bonifica Tipologia: In bicicletta, In auto / moto Difficoltà: Semplice / Principianti Fondo stradale: Asfalto Tempo di percorrenza: 1 ora in auto, 40 km
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Giannino Ancillotto (San Dona' di Piave, 15 novembre 1896 - Caravaggio, 18 ottobre 1924) è l’eroe sandonatese; fu un asso dell’aviazione italiana. Le sue gesta memorabili, i suoi spericolati voli notturni per difendere Treviso dai bombardamenti nemici, le sue azioni improvvise che gettavano scompiglio nelle squadriglie imperiali, ne fanno un personaggio di rilievo nella storia della Prima Guerra Mondiale. Il 5 dicembre 1917, volendo abbattere un pallone di avvistamento nemico nel cielo di Rustignè, vicino ad Oderzo, si avvicinò talmente al bersaglio che lo colpì e, non riuscendo poi ad evitarlo, lo attraversò mentre si incendiava e atterrò portando dei brandelli dell’involucro appesi al suo velivolo. Questo atto di eroismo, insieme all’abbattimento di altri due palloni di osservazione negli stessi giorni, gli valse la più alta decorazione: la medaglia d’oro al valor militare. Ma fu decorato anche con altre tre medaglie d’argento al valor militare. Una di queste è la medaglia a lui assegnata per la difesa di Treviso in un’operazione di caccia notturna. Questa decorazione è tuttora conservata negli archivi del Museo della Bonifica di San Dona'. Terminato il conflitto, Ancillotto operò per diffondere l’industria aeronautica nazionale nel Sud America, compiendo fra l’altro, il 2 maggio 1921, l’atterraggio alla più alta quota mai sino ad allora raggiunta, nella città di Cerro de Pasco in Perù. L’itinerario vuole onorare la memoria dell’eroe ripercorrendo le tappe della sua vita e delle sue gesta, i luoghi a lui cari e l’aeroporto da cui partì per le missioni belliche che lo resero leggendario.
Il percorso per chi proviene da Venezia inizia con la visita (dall'esterno) di ciò che resta del campo di volo di Marcon. Campo dal quale partirono decisive missioni in momenti cruciali della guerra. Gli hangar e gli altri edifici, sia pur fatiscenti, sono gli unici esistenti in Italia riferibili a quel periodo. L’itinerario prosegue verso San Dona' di Piave, città natale di Ancillotto. Nella piazza Indipendenza, davanti al municipio, si trova il monumento a lui dedicato (progetto arch. Lombardi), raro se non unico nel suo genere per la forma ad aeroplano; fu costruito con il contributo della Repubblica del Perù. In frazione Mussetta, nel luogo in cui anticamente sorgeva il castello trevigiano di Mussa, è situata Villa Ancillotto, casa natale dell’eroe, visibile solo dall’esterno. La villa di famiglia fu colpita e distrutta dallo stesso Giannino, quando seppe che ospitava un comando austroungarico; venne in seguito ricostruita. Il percorso si conclude nel cimitero comunale (davanti al Museo della Bonifica), ad est del centro cittadino, dove si può ammirare la tomba monumentale della famiglia Ancillotto, che raccoglie le spoglie dell’eroe scomparso prematuramente, morto in un incidente stradale nel 1924.

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