Monte Pasubio e Strada delle 52 Gallerie

Area di riferimento: Altopiano di Asiago, Pasubio e area di Vicenza Partenza: Posina (VI), Bocchetta Campiglia - Pian delle Fugazze Arrivo: Posina (VI), Bocchetta Campiglia - Pian delle Fugazze Tipologia: A piedi Difficoltà: Impegnativo Fondo stradale: Sentiero Dislivello: 800 m Quota massima: 1.980 m.s.l.m. Tempo di percorrenza: 3,5 ore Periodo consigliato: Giugno - ottobre
http://www.ecomuseograndeguerra.it

Al centro delle Prealpi Venete, il Pasubio costituisce l’anello di congiunzione tra le Piccole Dolomiti e l'area degli altipiani. È questa la premessa all’eccezionale ruolo strategico che questo luogo ebbe durante la Grande Guerra, diventando “la montagna più accanitamente contesa fra tutte sul fronte alpino”. Il Pasubio fu protagonista di una vicenda storica senza paragoni sull’intera linea tridentina, tale da trasformare la montagna in quella che un combattente austriaco definì “la caldaia delle streghe”. Una rete di strade, mulattiere e sentieri percorre il massiccio da ogni lato, fornendo una vastissima gamma di itinerari d’accesso, tra cui primeggia per la sua straordinaria arditezza la “Strada delle 52 Gallerie”, costruita nel 1917 con il fine di consentire in ogni stagione il transito di uomini e salmerie al coperto dalla vista degli avversari verso la zona sommitale del Pasubio. Punto di partenza della Strada il monumentale ingresso a Bocchetta Campiglia, appena sopra Passo Xomo. Da qui, la straordinaria opera di ingegneria militare, attraverso 52 gallerie di diversa lunghezza (per un tracciato totale di 6.300 m, di cui 2.300 in galleria), permette di raggiungere a piedi in 2,5 ore Porte del Pasubio, con un dislivello di 750 m circa, fino al Rifugio Gen. A. Papa. Dal Rifugio Papa possono essere visitate tutte le postazioni del Dente Italiano e del Dente Austriaco (percorso di circa 2 ore): vedi itinerario “Monte Pasubio e la Strada degli Eroi”.
Per tornare a Bocchetta Campiglia, si discende percorrendo la Strada degli Scarubbi, ardita opera dei genieri italiani, percorsa solo di notte durante la guerra da uomini e mezzi, perché completamente in vista all’avversario.

Fonte: ecomuseograndeguerra.it

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