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Campo di Aviazione di Marcon
Il Campo di volo di Marcon fu uno dei più grandi in funzione dopo lo sfondamento di Caporetto. Voluto dal capo di stato maggiore della regia marina Paolo Emilio Thaon de Revel come base per squadriglie di bombardieri in funzione offensiva verso i porti di Pola e Trieste, ne fu iniziata la costruzione nel 1916; dall'estate del 1917 iniziò a ospitare la 201 squadriglia da bombardamento su velivoli Caproni, che effettuarono, fino all'ottobre di quell'anno, continue azioni sui porti istriani. Dopo Caporetto, spostate le squadriglie da bombardamento più all'interno, il campo ospitò unità da caccia (la 77, che comprendeva parecchi "assi", e la 80), da osservazione e d'artiglieria, che operarono molto intensamente fino alla fine della guerra, subendo anche numerose perdite; il campo, a riprova della sua importanza, fu più volte bombardato dagli Austroungarici. Dismesso subito dopo la guerra, e usato come deposito grazie alle importanti costruzioni in laterizio, che offrivano grandi volumi a disposizione, deve proprio al mancato proseguimento di uso in quanto campo di volo la sua sopravvivenza, non avendo subito cioè trasformazioni rispetto all'impianto originario. In proprietà ancora oggi demaniale, sono presenti alcuni hangar, la palazzina dei piloti, gli edifici per truppa e specialisti, le strutture di servizio.