L'Agnello d'Alpago è una razza ovina di taglia medio-piccola autoctona dell'omonima conca situata a pochi chilometri da Belluno, a metà strada tra Cortina d'Ampezzo e Venezia.
La pecora alpagota si caratterizza per la curiosa maculatura scura sulla testa e sulla parte inferiore degli arti, per il mantello folto, fine e ondulato che la ricopre totalmente, per l'assenza di corna e per le orecchie corte. Si tratta di una razza rustica, decisamente adatta all'ambiente alpino. Viene considerata un ovino a triplice attitudine, essendo apprezzata tanto per la produzione di latte e di lana quanto per l'ottima carne che offre, particolarmente tenera e saporita.
La presenza dell'Agnello d'Alpago si è drasticamente ridotta nel secolo scorso e oggi si contano circa 2000 capi allevati tra i comuni di Chies, Pieve, Tambre, Farra e Puos d'Alpago. Il dato rivela comunque una certa ripresa rispetto ai primi anni Novanta, quando la Comunità Europea inserì l'agnello tra le specie locali minacciate di estinzione.
Oggi l'Agnello d'Alpago è tutelato da un Presidio Slow Food: il disciplinare traccia linee guida fondamentali al fine di ottenere carni di alta qualità, garantendo il benessere degli animali e il loro accrescimento sano ed equilibrato. Sono inoltre previste delle norme che assicurano la completa tracciabilità del prodotto.