La vicenda di Bianca di Collalto

Fra le più potenti famiglie dei dominii di terraferma della Repubblica di Venezia vi erano quella dei Caminesi a Ceneda e quella dei Conti di Collalto a Treviso, tutt'e due di origine longobarda, che erano divise da un odio accanito. Finalmente, però, venne il giorno in cui compresero che la pace e l'accordo erano più preziosi della lotta alla loro esistenza e decisero di conciliarsi e di stringere vincoli di parentela. Tolberto di Collalto chiese pertanto la mano di Chiara, la bella figlia dei da Camino. Ma la gelosa della donna che offuscava la felicità del matrimonio della coppia, tanto che Tolberto non accolse con rammarico l'opportunità di partire in guerra. Fra le persone della servitù dei Collalto vi era Bianca. Graziosa e buona, era stata allevata con i figli del vecchio Conte, ai quali era affezionatissima. Tolberto, che per lei era come un fratello, l'aveva posta poi a capo del personale femminile addetto alla contessa Chiara.

Torre del castello di Collato

Al momento di partire per la guerra, il conte si recò nella camera della moglie e, mentre si congedava da lei, Bianca stava pettinando la signora. Costei, che era dinanzi allo specchio, riuscì a scorgere nel riflesso come il marito, dalla porta, salutasse con un gesto la sua ancella e come Bianca si asciugasse una lacrima. Tacque, ma non appena il Conte fu lontano, ardendole dentro una gelosia malata, fece rinchiudere la giovane nelle carceri sotterranee del castello e diede ordine di murarla in una torre.
Allorché Tolberto tornò dalla guerra e apprese il tremendo caso, non si sentì di vivere al fianco della donna, che la passione aveva condotto a tanto delitto e la cacciò dal castello. Da allora si narra come il fantasma di Bianca sia apparso più volte ai membri della famiglia dei Collalto, esso si mostrava vestito di bianco, se recava buone nuove. Se annunciava sventura, nascondeva il volto con un velo nero.Al momento di partire per la guerra, il conte si recò nella camera della moglie e, mentre si congedava da lei, Bianca stava pettinando la signora. Costei, che era dinanzi allo specchio, riuscì a scorgere nel riflesso come il marito, dalla porta, salutasse con un gesto la sua ancella e come Bianca si asciugasse una lacrima. Tacque, ma non appena il Conte fu lontano, ardendole dentro una gelosia malata, fece rinchiudere la giovane nelle carceri sotterranee del castello e diede ordine di murarla in una torre.

Allorché Tolberto tornò dalla guerra e apprese il tremendo caso, non si sentì di vivere al fianco della donna, che la passione aveva condotto a tanto delitto e la cacciò dal castello. Da allora si narra come il fantasma di Bianca sia apparso più volte ai membri della famiglia dei Collalto, esso si mostrava vestito di bianco, se recava buone nuove. Se annunciava sventura, nascondeva il volto con un velo nero.

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