Il fascino incantatore del "Sator"

Nel cortile di palazzo Branciolini è ammirabile un antico esempio di quadrato magico, il “Sator”, unanimemente conosciuto e studiato – senza che finora sia stato possibile dare una spiegazione soddisfacente – dalla comunità degli amanti dell’occulto e della magia. Il quadrato si propone come un insieme di parole latine palindrome, che possono essere lette in più sensi:

S         A         T          O         R

A         R         E         P          O

T         E          N         E          T

O         P          E         R         A

R         O         T          A         S

una possibile traduzione può essere: “il tessitore è responsabile del prodotto e padrone dei telai”, oppure “il seminatore Arepone tiene in opera le ruote”. Ma non basta certo fermarsi alla semplice traduzione letterale. Di tali quadrati, sparsi in mezza Europa, ma presenti soprattutto in molte località italiane (Siena, Sermoneta, Cremona, Fabriano, Urbino, ma anche Pompei), si dice che siano stati in uso ai templari, che non avrebbero creato il simbolo ma lo avrebbero utilizzato per contrassegnare particolari luoghi, o per indicare alcune informazioni nascoste. Tale simbolo è presente anche su alcuni trattati magici come la “Clavicola di Salomone” che del quadrato dice: “il suo dominio sarà dall’uno all’altro mare e dalle acque fino ai confini del mondo”. Secondo una teoria, il Sator indicherebbe i luoghi delle correnti terrestri che si potrebbero definire “del sole”, legate al culto di Osiride. 

Per informazioni:
www.tourism.verona.it

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