Padova

La cinta muraria che circonda la città di Padova, capoluogo di provincia e centro tra i più significativi del Veneto, è frutto di una vera e propria stratificazione difensiva figlia di secoli di presidio e controllo del territorio.

La centralità e l'importanza di Padova risalgono alla prima età imperiale dell'epoca romana. Distrutto dalle incursioni ungare del VI secolo, l'apparato difensivo padovano viene ricostituito in età comunale, prima di essere ulteriormente potenziato durate la dominazione di Ezzelino Da Romano: Porta Molino e Porta Altinate sono i due varchi verso il centro cittadino che testimoniano i numerosi lavori di fortificazione del XIII secolo.

Con i Carraresi viene edificato Castelvecchio, ma è il passaggio alla Serenissima Repubblica che fa di Padova uno snodo cardine nel controllo della terraferma veneta. Le mura vengono irrobustite per resistere meglio alla moderna artiglieria e si aprono porte - come il Portello o Porta Savonarola- in grado raccordare la città alle principali vie di comunicazione. Grazie alla consulenza di alcuni tra i maggiori ingegneri e architetti rinascimentali, da Fra' Giocondo ai Sanmicheli, e alla supervisione di condottieri esperti di guerra come Bartolomeo D'Aviano, le difese patavine si rafforzano progressivamente, con bastioni come il Cornaro o il Santa Croce.

Trascurate nei secoli successivi, le mura della città, grazie anche alle iniziative di un apposito comitato nato alla fine degli anni '70 del secolo scorso, sono state recuperate in più punti e offrono oggi al visitatore la possibilità di toccare con mano la lunga storia di Padova.

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