Giudecca

L’isola della Giudecca è la più grande tra le isole di Venezia e deve il suo nome, secondo alcuni, all'antica presenza di una comunità ebraica. Secondo altri, invece, il nome deriverebbe dal termine ‘zudegà', giudicato, che rimanda ad una sentenza emessa nel IX secolo con la quale furono concessi dei terreni ad alcune famiglie bandite da Venezia e richiamate poi dall'esilio.

Un’isola da un passato remoto che l'ha vista profondamente integrata a Venezia, un passato recente che ne ha determinato un progressivo abbandono ed un presente legato ad una riqualificazione complessiva che ne ha riportato alla luce buona parte della bellezza originaria. La Giudecca, separata da Piazza san Marco dall'omonimo Canale, ha vissuto un tempo stratificato e mutevole, che si riflette oggi nelle tante anime di questo angolo di laguna.

Sviluppata in lunghezza di fronte al sestriere di Dorsoduro, la Giudecca custodisce capolavori assoluti. Dalla Chiesa del Redentore, edificata su progetto del Palladio, al complesso delle Zitelle, dove un tempo venivano cresciute le orfane più povere di Venezia. E poi la chiesetta di Santa Eufemia, costruita nel VII secolo, la Casa dei Tre Oci, palazzo neogotico e sede di numerosi eventi ed esposizioni, l'imponente Mulino Stucky, meraviglioso esempio di archeologia industriale oggi riconvertito ad hotel e centro congressi.

 

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