La disfida amorosa per la bella Lionora

Era la seconda Domenica del mese di Settembre dell'anno 1454, quando a Marostica si giocò la celebre partita a scacchi tra due nobili signori, Rinaldo d'Angarano e Vieri da Vallonara... per poter sposare la bella Lionora. La ragazza era figlia di Taddeo Parisio, Castellano di Marostica, e di lei si erano innamorati i due giovani guerrieri. I due avrebbero voluto, seguendo la tradizione, porre termine alla contesa sfidandosi in combattimento, ma la Repubblica di Venezia aveva proibito ogni forma di duello, e Parisio non intendeva venir meno alle disposizioni della Serenissima. Il Castellano ebbe allora un'idea: la contesa doveva essere risolta con una sfida al nobile gioco degli scacchi, e il vincitore avrebbe avuto in sposa la tanto sospirata Lionora, mentre lo sconfitto avrebbe in ogni caso avuto la possibilità di sposare la figlia minore Oldrada.
L'incontro si svolse in quel giorno di festa nella piazza del Castello da Basso, a pezzi grandi e vivi: scesero, quindi, nella piazza gli armati: arcieri, balestrieri, alabardieri, fanti schiavoni e cavalieri; e poi dame, gentiluomini, l'araldo, il capitano d'armi, i falconieri, i paggi e le damigelle... e per finire i bianchi e i neri con Re e Regine, torri e cavalieri, alfieri e pedoni e ovviamente i due contendenti che ordinarono le mosse.

Veduta del castello di Marostica

La voce dello scontro si era diffusa come il fulmine, e in quella lontana domenica di settembre furono in molti ad accorrere per assistere alla partita. Lionora, trepidante e segretamente innamorata di uno dei due contendenti, assisteva da un balcone del castello. Vieri da Vallonara risultò vincitore e sposo di una raggiante Lionora, mentre Rinaldo ebbe in sposa la giovane Oldrada. Una partita di scacchi passata alla storia, dunque, che a Marostica viene riproposta dal 1923 ogni due anni, solo negli anni pari, con i suoi straordinari pezzi viventi (cavalli compresi) che sulla splendida scacchiera lastricata che occupa il centro della Piazza rievocano le mosse dei due cavalieri.

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