Le Dolomiti

Carbonato di calcio e magnesio, questa la particolare composizione della roccia che costituisce il gruppo delle Dolomiti. Fu Deodat de Dolomieu a scoprire, nel 1789, l'esatta combinazione di elementi e, in onore suo, quelli che fino ad allora erano chiamati 'Monti Pallidi' per il biancore con cui si mostrano abitualmente, sono diventati le 'Dolomiti'.
Ma, a dispetto del nome originario, vi è un tempo, verso il crepuscolo, meglio nella limpide giornate estive, in cui questi luoghi offrono uno spettacolo naturale unico e indimenticabile.

È allora che il nitore della pietra assume una colorazione rosato violacea, e avviene il fenomeno definito enrosadira, termine ladino che letteralmente significa 'diventare di color rosa'.

Per alcune cime, in cui il fenomeno è particolarmente evidente, il nome stesso tradisce il suo verificarsi: si pensi al Catinaccio-Rosengarten, o alle Crode Rosse di Sesto e d'Ampezzo.

Ma vi è un'altra spiegazione, ben più suggestiva. Una leggenda racconta del re Laurino, che, disperato per la perdita della figlia Ladina, rapita dal principe del Latemar, maledisse il suo stupendo giardino di rose, che l'aveva tradito rivelando la presenza della sua bellissima figlia. Per questo ordinò che le rose non fiorissero più, né di giorno, né di notte. Ma aveva dimenticato il tramonto: da allora sulle splendide montagne del Catinaccio fiorisce l'enrosadira.

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