Sebbene nei testi sulla Grande Guerra si parli poco dei luoghi legati all'Arma Aerea, in realtà il territorio veneto era letteralmente cosparso di campi di volo, in tutto circa un centinaio, a comiciare dal territorio bellunese, ove, malgrado le criticità date dalla morfologia e dal clima, furono attive aviosuperfici di vario genere, per esempio a San Pietro in Campo, a Feltre e a Santa Giustina.
Tra le più importanti testimonianze si può senza dubbio ricordare il campo alla periferia di Marcon, non lontano da Mestre, che comprendeva una pista e alcuni hangar in muratura, di notevoli dimensioni, in quanto da questa base decollavano anche velivoli da bombardamento. Vi operarono alcuni tra i più valorosi piloti italiani della specialità caccia della Prima Guerra Mondiale, come il celebre eroe sandonatese Giiannino Ancillotto. Attualmente sono rimasti la parte logistica e alcuni ruderi degli hangar, ma il terreno della pista di volo non è più disponibile.
ll campo di Nove, operativo dalla primavera del 1916, venne attivato a difesa dell'Altopiano di Asiago, investito dalla Strafexpedition; posto lungo la riva destra del fiume Brenta, aveva una superficie utile di circa 800 metri di lunghezza e 230 di larghezza. Anche dal campo di Villaverla-Thiene decollavano quotidianamente velivoli italiani e alleati a supporto delle truppe impegnate sul Pasubio, sull'Altopiano di Asiago e sul Grappa; nei primi mesi del 1917, il campo di volo aveva una pista lunga quasi 800 metri, una torre di osservazione in legno, tre grandi aviorimesse miste, in legno e muratura, e almeno due hangar.
La tenuta di villa Zaborra, nota come Castello di San Pelagio, a Due Carrare, non lontano da Padova, ora sede di un Museo dell'Aria, e che ospitava a quel tempo il quartier generale della squadriglia Serenissima, fu la base di partenza per la celebre impresa del "Volo su Vienna" compiuta da un drappello di aviatori, tra i quali Gino Allegri e Antonio Locatelli, con alla testa Gabriele D'Annunzio, il 9 agosto 1918.
In Comune di Nervesa della Battaglia è oggi attiva un'aviosuperficie, in cui sono presenti alcune riproduzioni di aerei della Grande Guerra. L'area è vicina alla città di Nervesa e al fiume Piave, ai piedi del Montello, ove sorgono sia il celebre Sacrario, sia il monumento al grande asso dell'aviazione italiana Francesco Baracca, che in quel luogo fu abbattuto il 19 giugno del 1918.